Minori stranieri non accompagnati

Il progetto

Percorsi di semiautonomia a supporto dei giovani migranti soli.

Siamo partiti dal bisogno emerso nel 2016 sul territorio di Monza di accogliere un crescente numero di minori stranieri non accompagnati di età compresa fra i 16 e 18 anni.

Il bisogno di un’accoglienza che meglio si adattasse ad un target dai bisogni socio-educativi peculiari e specifici è stato condiviso durante i tavoli di lavoro con le Comunità Educative e i Servizi sociali del Comune di Monza ed ha portato alla costruzione di un percorso che sostenesse la spinta all’evoluzione e all’indipendenza personale ed economica e che assicurasse al tempo stesso un supporto e monitoraggio a diversi livelli: bisogni di base, livello scolastico, formativo, legale, di avviamento al lavoro.

Questo importante lavoro di rete ha dato così vita a diverse realtà di accoglienza, pensate in relazione alle diverse fasi del percorso dei minori, dal loro arrivo fino al compimento della maggiore età.

L’obiettivo di questo lavoro di rete è quello di costruire un sistema di “accoglienza integrata” che sappia prospettare, per ogni MSNA in carico un percorso di autonomia e di emancipazione dall’assistenza, oltre che rispondere ai bisogni di cura e alle necessità educative del minore.

Un modello di accoglienza che quindi sappia tenere conto di quello che è la storia dei ragazzi ma che consenta e favorisca la loro realizzazione con la maggior libertà possibile.

I VOLONTARI

Durante tutto il percorso assumono molta importanza i volontari che offrono il loro tempo per aiutare in casa e nella preparazione dei pasti, nella conoscenza del territorio soprattutto durante i week end e nei compiti o in attività di conversazione in lingua italiana.

Il reperimento e coinvolgimento dei volontari prosegue tutt’ora attraverso l’organizzazione di serate e la partecipazione ad eventi cittadini nonché la selezione e la formazione di tutti coloro che mostrano interesse alla tematica.

L’accoglienza è, infatti, un processo collettivo che può realizzarsi soltanto attraverso l’adesione e la partecipazione di una comunità locale sensibile e motivata che sostenga e integri il lavoro quotidiano degli operatori e di tutti gli attori di questa grande rete.

Il percorso di accoglienza

Prima accoglienza: Comunità Sirio

Al loro arrivo i minori, dopo un primo incontro con i Servizi sociali per cercare di comprenderne lo stato e la possibile presenza di famigliari in Italia, vengono accolti all’interno della Comunità di prima accoglienza Sirio, nel quartiere di San Rocco, gestita dalla Cooperativa Novo Millennio. La Comunità può accogliere fino ad un massimo di 9 ragazzi tra i 15 e i 18 anni.

La permanenza presso la struttura, tra i 60 ed i 90 giorni, è caratterizzata da una calendarizzazione di attività, così da permettere al minore di familiarizzare con la Comunità, i suoi ritmi e superare il disorientamento delle prime settimane.

Il progetto di accoglienza, in questa prima fase, garantisce la presa in carico di diversi aspetti:

  • attivazione di pratiche per il riconoscimento e accertamento dell’età;
  • screening sanitario generale;
  • contatti con la famiglia di origine e/o eventualmente con familiari presenti sul territorio;
  • richiesta della tutela dal Comune;
  • richiesta e rilascio del primo permesso di soggiorno e C3;
  • valutazione psicosociale iniziale;
  • iscrizione ai corsi di lingua italiana.

L’équipe educativa si occupa poi di individuare, mediante colloqui individuali ed osservazioni mirate, una struttura di seconda accoglienza che risponda maggiormente ai bisogni espressi dal minore ed in linea con il suo percorso di vita.

Seconda accoglienza:
Centro Mamma Rita e Casa Soleà

Centro Mamma Rita: la Comunità si occupa da molti anni di accoglienza di minori, famiglie e minori stranieri non accompagnati, a cui riserva 4 posti dedicati all’interno della progettualità SPRAR/SIPROIMI.

Casa Soleà: la Comunità, aperta dal Settembre 2019, accoglie 10 minori stranieri non accompagnati all’interno della progettualità SPRAR/SIPROIMI.

In entrambe le realtà la presenza educativa è costante e pensata in un’ottica di supporto e sviluppo delle competenze acquisite dal minore durante la prima fase del percorso di accoglienza, dal punto di vista linguistico, individuale e di socializzazione.

Le Comunità offrono un contesto di cura e tutela stabile e che supporti ogni minore nella realizzazione del proprio progetto, a partire dalla possibilità di iscrizione alla licenza media e l’accesso a percorsi di formazione.  La prospettiva in questa fase è il passaggio eventuale a contesti improntati maggiormente all’autonomia (SFA) e/o ad un percorso di accompagnamento e preparazione all’affido familiare.

Le Comunità si costituiscono inoltre come contesto in cui poter sperimentare e realizzare i principi di collaborazione, partecipazione e responsabilità e in cui poter cominciare il percorso di crescita e di apertura verso il mondo adulto acquisendo nuove competenze in ambito sociale, formativo, abitativo e lavorativo.

Servizi di Formazione all'Autonomia (SFA):
Casa del Pane e Casa Filippo

Si tratta di appartamenti di 3 posti ciascuno, dedicati a minori che si trovano nell’ultima fase del loro percorso di accoglienza e che sono in procinto di avvicinarsi alla maggiore età. L’obiettivo di queste strutture è far sperimentare l’autonomia e la diretta gestione della casa ai ragazzi che a breve, dovranno attivarsi per essere indipendenti nel miglior modo possibile.

Abbiamo notato quanto questo modello sia particolarmente adatto al target MSNA: si tratta infatti di ragazzi in parte già “adultizzati”, che mostrano difficoltà ad aderire alla vita comunitaria ma che hanno la necessità di sperimentare cosa significhi vivere tutti i giorni in una casa di cui bisogna prendersi cura.

Ad accompagnare il minore in questa fase è prevista la figura di un case manager presente alcune ore durante il giorno, che insieme all’Assistente sociale della Tutela Minori, alla figura del tutore volontario (nominato dal Tribunale dei Minori) e ad ogni minore concorda il Piano Educativo Individualizzato e un programma quotidiano, con l’obiettivo di garantire un accompagnamento adeguato all’autonomia (gestione della casa, gestione delle spese e dei soldi, attività) per il periodo che separa il ragazzo dal compimento della maggiore età.

Durante le ore notturne è presente la figura di un custode sociale che presiede le ore della cena e della notte (dalle ore 20.00 alle ore 08.00).

Gli operatori degli SFA continuano il lavoro di rete con le Comunità ed i Servizi Sociali per l’inserimento e l’inclusione dei MSNA nel tessuto aggregativo della città: istituti scolastici e percorsi formativi, Moschea, Parrocchia, Oratorio, attività di volontariato, corsi e tornei sportivi, laboratori esperienziali come il laboratorio di panettiera attivato presso l’appartamento di Casa del pane e aperto a tutto il quartiere.

Si cerca infine, attraverso il rapporto con enti di formazione e d’inserimento lavorativo, di creare opportunità professionali e lavorative e di accompagnare i ragazzi verso un’effettiva autonomia.

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